Dott.ssa Maria Schettino Psicologa Psicoterapeuta Relazionale

 

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                                   M.C.Escher

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’approccio teorico utilizzato è la psicologia sistemica-relazionale.

Nasce negli anni ’50 a Palo Alto, California, presso il Mental Research Institute fondato da D. Jackson. Il gruppo di Palo Alto introduce la teoria dei sistemi (L.Von Bertalanffy) nello studio della famiglia osservando gli effetti pratici della comunicazione sul funzionamento dei sistemi viventi (famiglie, gruppi).

Ogni comunicazione/messaggio avviene all’interno di un contesto; messaggio e contesto interagiscono tra di loro, è in riferimento ad un dato contesto che uno stesso messaggio può assumere significati diversi.

L’affermazione in Italia dell’ottica relazionale sistemica avviene a partire dagli anni ’70 grazie al lavoro di diversi autori  (Luigi Cancrini, Mara Selvini Palazzoli, Maurizio Andolfi, Gaspare Vella ed altri), i quali sostengono la centralità dell’osservazione delle relazioni per comprendere il funzionamento degli individui, delle famiglie e dei gruppi.  Nelle relazioni confluisce tutto ciò che gli individui hanno vissuto ed acquisito nel tempo, ad un livello più o meno consapevole (valori, modelli di comportamento, motivazioni, aspettative ed emozioni). Le persone che appartengono ad una famiglia hanno in comune una storia che le lega reciprocamente, ancor prima delle interazioni nel presente.

Ciascuno si muove nella quotidianità portando dentro di sé la propria storia familiare, dalla quale è influenzato in ciò che fa; l’agire individuale è il risultato dell’interazione tra la storia personale ed il contesto delle attuali relazioni.

Causalità  circolare all’interno dei sistemi viventi e comunicazione.

La comunicazione tra individui appartenenti ad uno stesso gruppo non è mai univoca e unidirezionale; secondo il concetto sistemico di “causalità circolare”, l’azione di ogni individuo provoca e, a sua volta è, l’effetto o la reazione ad un complesso e costante processo di influenzamento reciproco.

L’individuo non è mai considerato in solitudine, ma parte integrante di una rete di individui, sia in famiglia che nel resto della sua vita.